Spartani
Nel 424 a.C. venne creato un corpo di cavalleria composto da 400 uomini, anche se era un reparto povero dell'esercito spartano, i cavalli appartenevano ai più ricchi e gli uomini davano le selle quando venivano mobilitati per la battaglia.
Il ruolo dei cavalieri era per lo più di assistenza, un ruolo dedicato all'esplorazione e alla protezione delle truppe, molestie a distanza o alla persecuzione del nemico durante la fuga.
Nell'esercito spartano, a fianco della fanteria pesante, combattevano le unità di fanteria leggera, gli iloti.
Non avevano alcuna protezione ed erano armati prevalentemente di lancia.
C'erano anche iloti frombolieri. Di solito le munizioni erano a forma di ghianda, fatte di argilla o di piombo, ed erano chiamate glandes.
Nell'esercito, inoltre erano presenti suonatori di flauto: in battaglia la fanteria aveva il compito di non muoversi correndo in modo scomposto; il ritmo degli opliti era dettato dal suono del flauto, ritenuto più adatto di altri, a mantenere l'ordine e la concentrazione dei soldati in battaglia.
L'esercito spartano era composto principalmente dagli opliti (unità della fanteria, più comune della Grecia antica), essi erano dotati di lance (dory), spade corte (xiphos) e uno scudo circolare di bronzo (oplon).
Molte poleis greche inserivano nei propri eserciti dei tratti distintivi, in modo da distinguere i propri soldati da quelli di un altre poleis, quelli degli Spartani erano: la tunica (chitone), la lettera lambda (Λ) usata come simbolo politico/militare, che faceva riferimento al primo nome della città, Lacedemone, e che veniva dipinta sugli scudi spartani, e lunghi capelli.
Per gli spartani i lunghi capelli simboleggiavano l'uomo libero, inoltre fornivano una pur lieve protezione dai colpi di taglio sul collo. Nel periodo arcaico, gli spartani erano equipaggiati con armature di bronzo e un elmo, di solito un elmo corinzio.
Gli opliti spartani venivano spesso rappresentati con una cresta sull'elmo (probabilmente un simbolo utilizzato per identificare gli ufficiali).
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